Il Libro Bianco sulle bronchiectasie

83 Il libro bianco sulle bronchiectasie che il pensiero tenda a orientarsi verso scenari negativi e allarmanti. La diagnosi, una volta raggiunta, ha almeno il merito di delimitare il problema, anche se le bronchiectasie non sono certamente una condizione banale. Tuttavia, nello spettro diagnostico differenziale esistono diagnosi potenzialmente più impattanti, e questo aspetto può rappresentare un elemento di relativo sollievo. Il ritardo diagnostico prolungato può anche incrinare la fiducia generale verso il trattamento medico: se il paziente ha ricevuto diverse diagnosi diverse prima di arrivare a quella di bronchiectasie, potrebbe sviluppare scetticismo verso la diagnosi finale e il trattamento proposto. Alcuni pazienti riferiscono di vivere le visite mediche come semplici controlli routinari, nei quali l'attenzione si concentra esclusivamente sugli aspetti fisiopatologici senza considerare l'individualità del paziente, i suoi punti di vista e il suo vissuto emotivo. Questa dimensione viene invece spesso affrontata nei gruppi di supporto, nel tentativo di integrare gli aspetti biomedici con quelli psicosociali. L'influenza degli aspetti psicologici sull'aderenza terapeutica L'ansia e la depressione influenzano il decorso della patologia attraverso due meccanismi principali. Il primo è indiretto e passa attraverso modificazioni comportamentali che possono alterare l'aderenza al trattamento: la percezione che il paziente ha della malattia, la comprensione della patologia, le aspettative su cosa accadrà determinano comportamenti che possono oscillare tra una scarsa compliance generale e, all'opposto, un'aderenza ossessiva. L'aderenza farmacologica, l'esecuzione della fisioterapia respiratoria e la frequenza nell'effettuare gli esami di controllo cambiano significativamente in base alla percezione generale della malattia. Se un paziente ritiene di non poter intervenire efficacemente, sarà meno motivato a svolgere quotidianamente la fisioterapia respiratoria. Al contrario, una percezione di controllo e di capacità di agire attivamente favorisce un approccio positivo non solo verso le attività terapeutiche, ma anche verso le attività fisiche e sociali potenzialmente influenzate dalla patologia. Il secondo meccanismo, di tipo diretto, coinvolge effetti di tipo placebo e nocebo legati alla percezione che il paziente ha della propria condizione. Sebbene questa ipotesi non sia ancora supportata da dati empirici rigorosi, l’esperienza clinica indica che un atteggiamento mentale pessimista o anticipatorio rispetto al peggioramento delle condizioni può aumentare la probabilità che tale esito si verifichi, configurandosi come una profezia che si autoavvera. Fattori protettivi e di rischio Tra i fattori di rischio per lo sviluppo di complicanze psicologiche, la gravità della patologia occupa sicuramente una posizione preminente. La severità della tosse e il volume quotidiano dell'espettorato rappresentano i fattori più strettamente correlati con ansia e depressione nei pazienti con bronchiectasie stabili. CAPITOLO 8

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