76 Il libro bianco sulle bronchiectasie Prospettive future e bisogni insoddisfatti Il paradigma terapeutico sta evolvendo da una visione puramente infettivologica verso un approccio antinfiammatorio, simile a quello utilizzato nell'asma. Nuovi farmaci come gli inibitori DPP-1 (brensocatib e molecole correlate) agiscono sull'infiammazione neutrofila rappresentando un'arma terapeutica in più ai fini di prevenire le riacutizzazioni e migliorare i sintomi respiratori. Nuove strategie terapeutiche Dal punto di vista antibiotico, nuove molecole come la delafloxacina, un fluorochinolonico, mostrano buone potenzialità nel trattamento domiciliare dello Pseudomonas, mantenendo efficacia in alcuni casi dimostrati in letteratura anche nei ceppi resistenti alla ciprofloxacina, offrendo così nuove armi terapeutiche gestibili ambulatorialmente. Anche in ambito ospedaliero negli ultimi anni sono stati immessi sul mercato nuovi antibiotici iniettivi per Pseudomonas MDR, non ultimi ceftazidime/avibactam e ceftolozane/ tazobactam, che possono aiutare a controllare le infezioni più severe laddove anche i carpabenemici falliscano. Le nuove strategie terapeutiche in sviluppo includono la terapia con fagi per le infezioni da P. aeruginosa resistente, approcci basati su anticorpi monoclonali specifici, e terapie che modulano la risposta dell'ospite piuttosto che mirare direttamente ai patogeni. La ricerca si sta inoltre concentrando su approcci innovativi come la modulazione del microbioma attraverso probiotici specifici, prebiotici, e terapie che ripristinano l'equilibrio microbico delle vie aeree senza ricorrere agli antibiotici ad ampio spettro. Problematiche organizzative e soluzioni innovative Le problematiche organizzative rappresentano uno dei principali bisogni insoddisfatti nella gestione delle riacutizzazioni. Durante il periodo autunno-invernale, la pressione sui servizi sanitari porta spesso a situazioni in cui il paziente bronchiectasico seguito da un ambulatorio specialistico non può essere ricoverato nello stesso reparto a causa della saturazione dei posti letto. Questo determina una frammentazione della cura, con il paziente che viene gestito da équipe diverse rispetto a quelle che lo seguono abitualmente, compromettendo la continuità assistenziale e la qualità delle cure. Analogamente, le lunghe liste d'attesa degli ambulatori specialistici limitano la possibilità di follow-up tempestivi, costringendo spesso i clinici a soluzioni di compromesso come i contatti telefonici. La telemedicina, pur non essendo standardizzata in tutti i contesti lavorativi, rappresenta uno strumento prezioso che permette di mantenere il contatto con pazienti cronici che necessitano di sentirsi seguiti costantemente, evitando accessi ambulatoriali non sempre necessari e fornendo rassicurazione ai pazienti. Un aspetto fondamentale per migliorare la gestione delle riacutizzazioni riguarda l'educazione dei medici di medicina generale. Attualmente esiste ancora una significativa CAPITOLO 7
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