Il Libro Bianco sulle bronchiectasie

72 Il libro bianco sulle bronchiectasie Complicanze cardiovascolari emergenti Un aspetto emergente e spesso sottovalutato riguarda l'associazione tra riacutizzazioni di bronchiectasie e rischio di eventi cardiovascolari. Studi su popolazioni hanno stabilito un'associazione tra bronchiectasie, riacutizzazioni e rischio di eventi cardiovascolari. Un'infezione del tratto respiratorio è associata a un aumento significativo degli eventi cardiovascolari incidenti (infarto miocardico e ictus) durante un follow-up di 91 giorni. In studi prospettici, quasi il 30% dei pazienti con bronchiectasie ha sviluppato un evento cardiovascolare durante un follow-up mediano di 35 mesi dopo una riacutizzazione. Gli eventi cardiovascolari includevano sindrome coronarica acuta, scompenso cardiaco nuovo o peggiorato, aritmie nuove o ricorrenti, e accidenti cerebrovascolari. I fattori di rischio associati agli eventi cardiovascolari erano età, ipertensione e BPCO, mentre le riacutizzazioni severe mostravano una tendenza verso maggior rischio. Valutazione della gravità, biomarcatori e approccio diagnostico La valutazione della gravità di una riacutizzazione si basa su diversi parametri clinici. I fattori determinanti includono il tipo di batterio isolato (alcuni batteri sono più difficili da trattare e richiedono terapia endovenosa), la stabilità clinica del paziente, le comorbidità presenti, l'età e la necessità di supporto respiratorio. È importante sottolineare che nella pratica ambulatoriale routinaria non esistono biomarcatori veri e propri specificamente utilizzati per la diagnosi delle riacutizzazioni. La valutazione rimane prevalentemente clinica, basandosi sulla presentazione sintomatologica del paziente e sulla sua storia. Gli esami ematici vengono riservati quasi esclusivamente ai contesti ospedalieri o quando si sospetta un'evoluzione verso infezioni più severe come le polmoniti. In tale setting vengono utilizzati esami standard con emocromo, proteina C-reattiva, procalcitonina ed eventualmente emogasanalisi per valutare gli scambi respiratori e radiografia del torace quando necessario. I criteri principali per l'ospedalizzazione includono l'instabilità dei parametri emodinamici, l'insufficienza respiratoria, la presenza di sepsi e la necessità di terapia antibiotica endovenosa. Nel paziente ambulatoriale stabile che necessita solo di terapia orale e non presenta insufficienza respiratoria, è possibile considerare il trattamento domiciliare. Biomarcatori emergenti e monitoraggio avanzato Sebbene nella pratica clinica ambulatoriale non vengano routinariamente utilizzati biomarcatori specifici, la ricerca sta identificando diversi indicatori promettenti per il monitoraggio delle riacutizzazioni. L'attività dell'elastasi neutrofila rappresenta uno dei biomarcatori più studiati. Questa aumenta significativamente durante le riacutizzazioni e l'alta attività basale ha valore predittivo rispetto a un aumentato rischio di riacutizzazione, ridotta diversità del microbioma e infezione da P. aeruginosa. CAPITOLO 7

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