7 Il libro bianco sulle bronchiectasie della spesa totale. Particolarmente significativo è il dato sulle prescrizioni di antibiotici, che risultano notevolmente superiori nei pazienti con bronchiectasie (media di 2,9 prescrizioni/ anno) rispetto a quelli con asma (1,0) o BPCO (1,9). Le visite ambulatoriali e gli esami specialistici rappresentano un'altra componente significativa dei costi, con spese più elevate per i pazienti con bronchiectasie rispetto a quelli con asma o BPCO. Questo riflette la necessità di un monitoraggio più intensivo e di un approccio multidisciplinare alla gestione della patologia. Infine, è interessante notare come i pazienti con bronchiectasie ricevano un minor numero di prescrizioni di terapia inalatoria rispetto ai pazienti con asma e BPCO, suggerendo possibili differenze in termini di accesso alla prescrizione di questi farmaci. L'importanza del riconoscimento delle bronchiectasie come patologia respiratoria cronica Il riconoscimento delle bronchiectasie come patologia respiratoria cronica ha rappresentato un punto di svolta fondamentale nella gestione di questa condizione. Come evidenziato dai recenti studi italiani, la definizione di criteri diagnostici chiari ha permesso lo sviluppo di percorsi clinici standardizzati, facilitando l'identificazione precoce dei casi e l'accesso a cure specialistiche, nella totalità dei casi in ambito pneumologico. L'identificazione di una patologia specifica ha anche permesso l’apertura di ambulatori dedicati alle bronchiectasie e l'implementazione di un approccio multidisciplinare alla cura. Questo si riflette nei pattern di utilizzo dei servizi sanitari: i dati mostrano come i pazienti con bronchiectasie necessitino di un numero maggiore di visite specialistiche e servizi ambulatoriali rispetto ai pazienti con asma o BPCO, con costi per servizi ambulatoriali che raggiungono gli 886€ annui per paziente, significativamente superiori rispetto ai 373€ dell'asma e ai 790€ della BPCO. È interessante notare come il riconoscimento della patologia abbia seguito percorsi diversi nelle varie aree geografiche: mentre in alcuni paesi come Regno Unito e Australia le bronchiectasie sono state storicamente ben riconosciute e gestite con linee guida specifiche, nel Sud Europa, inclusa l'Italia, questo riconoscimento è avvenuto solo negli ultimi dieci-quindici anni. Questo ha portato a un'intensificazione degli sforzi formativi, con l'inclusione delle bronchiectasie nei programmi dei corsi di medicina, infermieristica e fisioterapia a livello universitario e delle scuole di specializzazione medica così come lo sviluppo di network clinici dedicati. Il riconoscimento formale della patologia ha inoltre facilitato lo sviluppo di network di ricerca con lo sviluppo di registri nazionali e internazionali, fondamentali per comprendere meglio l'epidemiologia e l'evoluzione naturale della malattia. La standardizzazione delle definizioni e dei criteri diagnostici ha anche permesso lo sviluppo di studi clinici più rigorosi, aprendo la strada alla ricerca di nuove opzioni terapeutiche, un aspetto particolarmente rilevante considerando l'attuale assenza di farmaci specificamente approvati per questa patologia dalle agenzie Europea (EMA) ed Americana (FDA) dei farmaci. CAPITOLO 1
RkJQdWJsaXNoZXIy MjQ4NzI=