Il Libro Bianco sulle bronchiectasie

6 Il libro bianco sulle bronchiectasie riore a quello dei pazienti con asma, con i ricoveri ospedalieri che rappresentano il 44% della spesa totale. Un dato significativo che sottolinea l'importanza di una diagnosi tempestiva e di una gestione appropriata della patologia. Ultimo, ma sicuramente più importante, il fatto che riconoscere le bronchiectasie come patologia respiratoria cronica ha permesso di dare una risposta ai pazienti affetti da questa condizione. Il problema del ritardo diagnostico Il ritardo diagnostico nelle bronchiectasie rappresenta una criticità significativa nel panorama sanitario italiano. Uno studio multicentrico italiano pubblicato nel 2023 ha dimostrato che la prima TAC del torace viene eseguita mediamente dopo 885 giorni dall'insorgenza dei sintomi, mentre per giungere alla diagnosi definitiva sono necessari in media 1.316 giorni, ovvero circa 3,5 anni. Ancora più preoccupante è il dato sull'accesso a un centro pneumologico specializzato in bronchiectasie, che avviene mediamente dopo 3.303 giorni (circa 9 anni) dall'esordio dei sintomi. Infine, le forme più sfumate lievi-moderate della patologia rischiano di rimanere misconosciute più a lungo. Questo ritardo è in parte attribuibile a un problema di riconoscimento della malattia bronchiectasica da parte dei medici di medicina generale, che sono i primi professionisti consultati nel 72,4% dei casi, o altri specialisti. La patologia viene spesso confusa con altre condizioni respiratorie: nel 51,3% dei casi viene diagnosticata inizialmente come bronchite cronica, nel 19% come asma e nel 9,1% come BPCO. Nel 17,2% dei casi, i medici si limitano a documentare i sintomi senza giungere a una diagnosi specifica. Le conseguenze di questi ritardi sono molteplici e significative. Oltre al peggioramento clinico riportato dal 58,7% dei pazienti, il ritardo diagnostico comporta spesso l'utilizzo di trattamenti inappropriati per patologie erroneamente diagnosticate. Questo non solo priva i pazienti delle terapie specifiche necessarie, ma può anche causare un significativo impatto psicologico quando, dopo anni di diagnosi errata, scoprono di avere una patologia diversa da quella inizialmente identificata. Impatto epidemiologico e socio-economico Le bronchiectasie rappresentano oggi un problema sanitario di crescente rilevanza globale, con significative variazioni geografiche nella prevalenza. Gli studi epidemiologici mostrano un ampio range: da 53-362 casi per 100.000 abitanti in Europa continentale, fino a 76-1.249 casi per 100.000 in Asia. Nel contesto italiano, i dati, sottostimati, mostrano una prevalenza di 163 casi per 100.000 abitanti nel 2015, con un'incidenza annuale di 16,3 nuovi casi per 100.000 persone, evidenziando un trend in costante crescita rispetto ai 62 casi per 100.000 del 2005. L'impatto economico della patologia è considerevole. Secondo recenti studi italiani, il costo medio annuo per paziente è di 3.593€, quasi il doppio rispetto ai pazienti con asma (1.865€), sebbene inferiore ai pazienti con BPCO (5.084€). La distribuzione dei costi rivela pattern specifici: i ricoveri ospedalieri rappresentano la voce principale, costituendo il 44% CAPITOLO 1

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