Il Libro Bianco sulle bronchiectasie

47 Il libro bianco sulle bronchiectasie Micobatteri non tubercolari (NTM) Le infezioni da micobatteri non tubercolari rappresentano una sfida terapeutica significativa nelle bronchiectasie. Il trattamento richiede innanzitutto di stabilire se il micobatterio isolato è responsabile della malattia o rappresenta solo una colonizzazione senza rilevanza clinica. La diagnosi di malattia polmonare da micobatteri non tubercolari si basa su criteri clinici, radiologici e microbiologici. Quando si decide di trattare una malattia polmonare da micobatteri non tubercolari, la terapia è lunga (12-18 mesi) e richiede una combinazione di antibiotici specifici in base al tipo di micobatterio identificato. Il trattamento deve essere attentamente monitorato per i possibili effetti collaterali, e il paziente deve essere adeguatamente informato sulla durata e le possibili difficoltà del percorso terapeutico. Nonostante la complessità, il trattamento adeguato può portare a significativi miglioramenti clinici, con pazienti che riferiscono un notevole miglioramento della loro condizione rispetto a prima del trattamento. Un aspetto importante da considerare è l'interazione tra macrolidi e NTM: l'uso di macrolidi in pazienti con NTM non diagnosticati può portare allo sviluppo di resistenza, complicando successivamente il trattamento dell'infezione. Questo sottolinea l'importanza di escludere un’infezione da NTM prima di iniziare una terapia con macrolidi a lungo termine. Emottisi L'emottisi, o presenza di sangue nell'espettorato, è una complicanza potenzialmente grave delle bronchiectasie. Spesso è legata all'ectasia delle arterie bronchiali, che possono danneggiarsi durante episodi di infezione bronchiale, riacutizzazioni o in seguito a colpi di tosse intensi. Per i pazienti con storia di emottisi, è importante fornire un piano di self-management che includa farmaci emostatici da assumere all'insorgenza del sanguinamento, tipicamente l’acido tranexamico, e chiare indicazioni su quando recarsi al pronto soccorso. Nei casi di emottisi ricorrente o massiva dovuta a ectasia delle arterie bronchiali, può essere indicata l'embolizzazione, una procedura in cui, attraverso un catetere endovascolare, si inietta materiale occludente nelle arterie bronchiali dilatate per prevenire ulteriori sanguinamenti. Questa procedura è di solito effettuata da un radiologo interventista esperto. Monitoraggio e follow-up La frequenza di rivalutazione dei pazienti con bronchiectasie varia in base alla gravità della malattia, alla stabilità clinica e alle risorse disponibili. In generale, i pazienti vengono rivalutati almeno una volta all'anno, ma spesso più frequentemente, soprattutto nelle fasi iniziali della presa in carico o in caso di instabilità clinica. Un approccio sempre più diffuso prevede di fornire ai pazienti un contatto diretto (telefonico o via email) con il centro specialistico, permettendo loro di comunicare un eventuale peggioramento dei sintomi o nuovi riscontri microbiologici. Questo consente di riprogrammare le visite in base alle necessità cliniche piuttosto che secondo un calendario fisso. L'approccio iniziale tende a prevedere valutazioni più frequenti, per completare gli esami CAPITOLO 5

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