22 Il libro bianco sulle bronchiectasie Ruolo della spirometria La spirometria da sola non è uno strumento diagnostico affidabile per le bronchiectasie, poiché i risultati possono essere normali, soprattutto se le bronchiectasie sono limitate per estensione. In genere, negli stadi più avanzati, si osserva una progressiva riduzione dei flussi respiratori, prima a livello delle piccole e medie vie aeree, seguita da una compromissione del FEV1 (volume espiratorio forzato nel primo secondo). Solo nei casi molto avanzati si arriva ad avere una compromissione anche dei volumi polmonari e della capacità di diffusione. Inoltre alcuni pazienti mostrano miglioramento dei flussi e dell’ostruzione al test di broncodilatazione, che può raggiungere livelli di significatività. Questo può ulteriormente confondere il quadro clinico, portando a diagnosi erronee di asma. Anche il test alla metacolina può risultare positivo nelle bronchiectasie, data l’iperreattività che le vie aeree possono mostrare a causa dei fenomeni di infezione, infiammazione e produzione di muco. Diventa quindi fondamentale inquadrare i risultati dei test funzionali nel contesto anamnestico e clinico del paziente facendo riferimento anche alle caratteristiche di presentazione di sintomi, per poter differenziare tra diverse patologie ostruttive. È importante notare che ci possono essere pazienti con minuscole bronchiectasie ma clinicamente molto sintomatici, mentre altri possono avere due o tre lobi distrutti ma rimanere quasi silenti. La gravità clinica e la severità della compromissione funzionale non dipende solo dal coinvolgimento anatomico, ma anche dal tipo di colonizzazione batterica che si instaura, incluso il possibile coinvolgimento di funghi come l’aspergillosi. Le cause delle bronchiectasie Le bronchiectasie rappresentano l’espressione finale di un processo infiammatorio/infettivo a cui possono contribuire diverse patologie e condizioni predisponenti. La letteratura scientifica e i registri europei, come EMBARC, hanno identificato numerose possibili cause, sebbene in una percentuale significativa di casi (circa il 40-45%) non si riesca a identificare una causa specifica, definendo quindi tali bronchiectasie come “idiopatiche”. Cause post-infettive Tra le cause più frequenti vi sono quelle post-infettive, ovvero bronchiectasie che si sviluppano in seguito a gravi infezioni respiratorie. Queste includono principalmente: • Polmoniti (specie se recidivanti e severe) • Infezioni respiratorie significative nell’infanzia • Pertosse • Bronchioliti severe • Complicanze in pazienti che hanno necessitato di terapia intensiva neonatale I dati del registro EMBARC mostrano che le cause post-infettive rappresentano circa il 21,2% di tutti i casi di bronchiectasie in Europa. CAPITOLO 3
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